domenica 31 dicembre 2006
SPEGNERE L'INDIFFERENZA: L'egemonia del diritto degli USA e la mediatizzazione di vita e morte
sabato 30 dicembre 2006
GIOCHI DI CORDE E FILI
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venerdì 29 dicembre 2006
2006: IMMAGINI dal "migliore dei mondi possibili"
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- NY Times: "2006: the year in pictures"
- Time: "The best photos of the year 2006"
- Reuters: "The state of the world"
mercoledì 27 dicembre 2006
CADERE SOPRA UNA POZZA D'OLIO #2: Lo sfruttamento petrolifero dell'Africa
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English Abstract
The tragic news from Somalia, Darfur and Nigeria brings back the attention on the exploitation of the natural resources, especially of the oil, that it is cause of wars.
lunedì 18 dicembre 2006
EMIGRAZIONE O EMARGINAZIONE? La Giornata internazionale dei Migranti tra diritti e repressione
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radio 1812, radio che trasmette per tutta la giornata programmi sui migranti
sabato 16 dicembre 2006
GLOBAL O NO GLOBAL? la globalizzazione economica tra sviluppo e povertà
lunedì 11 dicembre 2006
COMMERCIO EQUO E...SNOB? Le critiche dell' Economist al commercio equo e solidale
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l’aumento dei prezzi di beni comuni, ad esempio il caffè, ne incoraggia la coltivazione, contribuendo così ad abbassare ulteriormente i prezzi ma escludendo gli agricoltori che non producono equo solidale;
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la certificazione equa e solidale verrebbe concessa sulla base di "pregiudizi politici", favorendo le cooperative ed escludendo le imprese famigliari;
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inoltre, l’esistenza di un prezzo minimo bloccherebbe la competizione commerciale;
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solo il 10 per cento della rendita equa e solidale, per l'Economist, andrebbe ai produttori, mentre il resto rimarrebbe a distributori e rivenditori;
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infine l'agricoltura biologica (spesso non biologica per l'Economist), danneggerebbe l'ambiente: alla riduzione delle distanze corrisponderebbe infatti un aumento dei viaggi e di conseguenza delle emissioni.
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Non è quindi, secondo l'Economist, il mutamento di sistema economico il modo per affrontare i problemi globali bensì “I veri cambiamenti richiedono decisioni dei governi" annoverando tra le possibili misure una carbon tax globale, la riforma del commercio internazionale, l’abolizione delle tariffe e dei sussidi all’agricoltura, con riferimento critico particolare alla politica agricola comune (Pac) europea. La posizione dell'Economist, giustamente ribadisce la responsabilità politica, come sottolineato più volte, sul mancato raggiungimento degli obiettivi cui tendono le iniziative globali per lo sviluppo dei paesi poveri; ma sottolineando l'inefficenza di un altra economia, come quella equo solidale, fa rientrare della finestra quella liberista: nonostante si calcoli che una maggiore libertà di scambio potrebbe far crescere del 5% il Pil africano e che quindi solo il modello liberista possa risollevare le sorti dei terzi mondi, queste stesse politiche, promosse dalla Banca Mondiale, in questi anni hanno mostrato il contrario (post).
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Carlo Maria Cipolla, nella sua discussione dell'argomento su Il Foglio del 9 Dicembre, scomoda anche la sociologia, individuando nello "snobismo politico e vezzo da ricchi" di chi acquista equo solidale la categoria antropologica di chi "causa un danno agli altri subendo egli stesso una perdita". E accanto a profili del consumatore equo e alla conseguente ironia e sufficenza, si avanzano le dietrologie, come quella di Eleonora Barbieri, che su Il Giornale del 9 Dicembre afferma che "quella dell'ambientalismo, in realtà, è solo una maschera: dietro, c'è il solito protezionismo vecchio stile". L'editoriale odierno di Repubblica di Edmondo Berselli, commentando il popolo dei fischi ricevuti al Motorshow dal Presidente del Consiglio Romano Prodi, parla di una parte di società "insensibile ai valori della solidarietà e dei diritti [...] congerie di individualismo insofferente delle regole, di consumismo immediato e irriflesso", non a caso fischi per una finanziaria e non a caso al Motorshow, luogo di "desideri indotti, ma reali", quelli di macchine costosissime, la cui ammirazione costa 25 euro del biglietto d'entrata.
Non è la prima volta che il commercio equo solidale viene messo sotto accusa: il 9 Settembre è stata la volta del Financial Times, cui è seguita la risposta di Fairtrade. Ma queste critiche, data la loro provenienza, e la scarsa fondatezza, hanno più il sapore di accuse ideologiche, a un fenomeno che proprio per la sua crescita e fecondità rappresenta un modello altro e di successo al sistema economico vigente.
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Fonti:
- Economist, 8 Dicembre 2006
- Il Foglio, 9 Dicembre 2006
- Il Giornale, 9 Dicembre 2006
lunedì 4 dicembre 2006
L'ALTRA AMERICA: le nuove forme di "democrazia radicale" in America Latina
Info:
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English Version (Abstract)
The socialist governments who rise in South America, for example that one of Correa in Ecuador, Bachelet in Chile, Morales in Bolivia and Chavez in Venezuela, propose a new political, alternative model to that one of the USA, with more rights and richness for the poor ones.
sabato 2 dicembre 2006
2/12: DAL MOLIN...ALLA GUERRA? la manifestazione vicentina contro la base militare USA
venerdì 1 dicembre 2006
CADERE SOPRA UNA POZZA D'OLIO: la missione di peacekeeping a Nassirya e gli interessi dell' ENI
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guardate il reportage, è bello, impiega poco del vostro tempo e ci riguarda tutti, in quanto Italiani. Segnalo anche un altro reportage di rainews24, sulla guerra iraquena, intitolato "Falluja, la strage nascosta", sul bombardamento al fosforo a Falluja, di cui è in atto una sottoscrizione affinchè sia trasmesso in prima serata, da firmare on line.
- rai news 24
- la repubblica 13/5/2005, articolo
giovedì 30 novembre 2006
GAME OVER: i "PAPPAGALLI VERDI", armi di mutilazione di massa
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firmare gli appelli on line per l'abolizione di questi ordigni, come quello di Amnesty International e di Intersos sul Libano, o donare il 5 per mille alla Campagna italiana contro le mine.
sabato 25 novembre 2006
BYE BYE BUY: 25/11, GIORNATA DEL NON ACQUISTO
- Oltre al cercare, per la giornata odierna e in futuro, di ridurre per quanto possibile i consumi superflui, numerose iniziative sono attivate dai promotori della campagna, dall'ironico medicinale contro gli acquisti Decrescil, alle iniziative nelle varie città di Bilanci di giustizia, oltre al Buy Nothing Day Contest di Terre di mezzo, una concorso di "caccia alla pubblicità" di cui riporto qui sotto alcuni lavori, dalla parodia del catalogo Ikea-Iraq alla "Dove c'è Barilla c'è casa" con l'immagine di uno scatolone per senza tetto, per finire con le steli della "Mahlboro Country", sui rischi del fumo.
- La fondazione Banco alimentare onlus compie oggi l'annuale edizione della Colletta alimentare, iniziativa mediante la quale chi lo desidera può consegnare fuori dai punti vendita un pò di spesa, devoluto a chi ne ha bisogno, al personale della Colletta. La concomitanza con il Buy nothing day, ha spinto "La mia spesa per la Pace", a partecipare alla Colletta alimentare nei giorni precedenti il 25 novembre oppure ad effettuare gli acquisti il 25 novembre stesso, ma limitandosi solo alla merce da donare.
Fonti:
English Version (Abstract):
Today is the "Buy Nothin Day", an initiative that it pushes not to buy nothing all day long in order to say not to the economic system that damages the poor countries. A gesture more powerful than to break off the display windows of Mac Donald, because it removes to the multinationals their means of action: the participation and adhesion of the mass.
venerdì 24 novembre 2006
PER LA PACE #5: GLI STATI UNITI...DELLA COOPERAZIONE
- A numerose ONG si può versare il 5 per mille nella dichiarazione dei redditi firmando nel riquadro "sostegno del volontariato, delle organizzazione non lucrative di utilità sociale, delle associazioni e fondazioni", con il codice fiscale che trovate nei siti delle ONG stesse;
- gli Stati Generali della Cooperazione organizzano, per chi vive a Roma, il "Villaggio delle Comunità solidali", con stand, incontri, mostre e rassegne.
English Version (Abstract):
The Reunion of the NGO in Italy has expressed the necessity of the reduction of military expenses, investment in the poor countries and more attention to human rights. These objectives are caught up not only with more money to the international cooperation, but also changing to the social model of consumption and development, and eliminating the discriminations, why between peace and economic and social development there is one tightened tie.
martedì 21 novembre 2006
PER LA PACE #4: LA DISTRUZIONE DI MASSA DELLE ARMI
COSA POSSIAMO FARE:
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per quanto riguarda le armi, firmare la petizione online di controllarmi e abolitionnow
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per la salvaguardia dell'ambiente e il risparmio energetico, partecipare il 2 e 3 dicembre all'operazione che il wwf organizza nelle piazze italiane per sensibilizzare ed informare, generazione clima.
domenica 19 novembre 2006
PER LA PACE #3: RESISTENZA E CUSCINI
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mercoledì 15 novembre 2006
PER LA PACE #2: WANGARI & IL "PIANTARE SPERANZE"
E' in questa situazione che all'inizio degli anni '70, una biologa keniota, Maathai Wangari, con l'aiuto di gruppi di donne del popolo, senza alcuna conoscenza in materia, inizia a ripiantare gli alberi. Il movimento si espande, fino a divenire ufficiale, assumendo come nome nel 1977 "Green Belt Movement", il movimento cintura verde. La sua opera ha ripiantatato finora tra i 30 e 40 milioni di alberi in tutta l'Africa, incontrando anche l'opposizione, talvolta violenta, del governo e delle forze speculanti sulla deforestazione.
- Green Belt Movement
- Corriere della Sera 9 ottobre 2004
- Il Manifesto 10 ottbre 2004
- Tree is life: il progetto di riforestazione attivo in Trentino Alto Adige, cui si è ispirata Wangari Maathai
English version (abstract):
Kofi Annan, in his intervention in Nairobi on the climatic variations, has underlined the bond between climate and social development. It is example of it the "Green Belt Movement" of Maathai Wangari, a biologist that with other women has replanted in Kenya and in the whole Africa 40 million trees till now. Safeguard of the natural environment means in fact social and economic development and therefore peace: in fact many conflicts in the world are caused by the natural resources (think of iraqi oil). The maintenance, good management, exchanges and equitable access to the natural resources are the "preventive means", as Maathai says, for the peace.