martedì 21 novembre 2006

PER LA PACE #4: LA DISTRUZIONE DI MASSA DELLE ARMI

Ieri si è svolta nella capitale la giornata conclusiva del 7° Summit Mondiale dei premi Nobel per la Pace, promosso dalla Fondazione Internazionale Gorbachev, e dal Comune di Roma. Il Convegno, iniziato venerdì 17 novembre, si è concentrato sui temi della minaccia della ploriferazione mondiale delle armi atomiche (indicativo come l'attenzione dei Nobel si sia rivolta a Russia e Stati Uniti, detentori del 95% delle 27.000 testate atomiche mondiali), incentivando un uso pacifico e produttivo delle stesse, in vista dello sviluppo globale: è di oggi la notizia, data dal tg1, del finanziamento UE per la costruzione di un reattore nucleare capace di ricavare da un litro di acqua marina la stessa quantità di energia di un litro di petrolio.
E' stata sottolineata la necessità -nella Rome Declaration del Summit- di "eliminate that risk before it eliminate us". Le armi nucleari creano "more of a problem than any problem they seek to solve", dato che un eventuale attacco reciproco con armi nucleari sarebbe suicida per entrambi gli stati (si pensi al fatto che basterebbe una sola testata a distruggere il centro nevralgico di Israele). Il problema è una mancanza di volontà politica, a cui si contrappone l'appello di 1500 città mondiali, comprese alcune situate in paesi nuclearmente dotati, per un negoziato ai fini dell'eliminazione totale e legalmente verificabile a livello mondiale. La critica alle politiche di certi stati, seppur non citati esplicitamente, viene riferita evidenziando il dilemma per cui, secondo le parole dei partecipanti al Summit, devono terminare le insistenze all'abbandono di progetti nucleari di certi stati fatte da altri stati nuclearmente provvisti e che vogliono rimanerlo. La situazione, sottolinea il la dichiarazione, è più grave della guerra fredda, considerato non solo l'avanzamento tecnologico, ma anche i tentativi terroristici di impossessarsi del nucleare e, dall'altra parte, l'aspirazione a "weaponize the space", (con riferimento alla revisione della politica spaziale iniziata dagli Stati Uniti a inizio ottobre, mettendo così fine al trattato del 1967 tra gli stessi Stati Uniti, l'ex URSS e il Regno Unito sull'impossibilità di appropriarsi dello spazio esterno). Le conclusioni del Summit hanno portato alla "Carta per un mondo senza violenza", dove l'obiettivo da raggiungere viene posto nel "creare una cultura della pace e della non violenza", dove violenza significa non solo nel conflitto armato, ma anche in "povertà, sfruttamento economico, distruzione dell'ambiente e pregiudizi razziali" al fine di combattere l'accettazione della stessa come condizione normale anche da parte dell'opinione pubblica.
I dodici punti della Carta pongono innanzitutto la necessità del disarmo non solo a grandi livelli ma anche delle piccole armi, sullo sfondo di un potenziamento dell'ONU come garante internazionale; è ribadita inoltre la condanna sia del terrorismo, come pure della violazione dei diritti dell'uomo in sua risposta; la Carta sottolinea infine l'importanza della tutela ambientale e del risparmio energetico (che non necessariamnete va a scapito dell'economia, come ha affermato James Cameron, dimostrando i vantaggi economici derivanti dell'eliminazione dei gas serra, su Il Sole 24 Ore di ieri), evidenziando come "terreno fertile" di conflitti proprio l'espropriazione delle risorse naturali, idriche ed energetiche in primis (vedi post 15 novembre), cui è necessario reagire con il rafforzamento e la tutela di quella moltitudine costituita dalla società civile e dalle ONG che si impegnano per diritti e pace.
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"il principio morale di un mondo non violento è tratta gli altri come vorresti che gli altri trattassero te"
Carta per un mondo non violento del 7° Summit Mondiale di premi nobel per la Pace

Fonti:

COSA POSSIAMO FARE:

  • per quanto riguarda le armi, firmare la petizione online di controllarmi e abolitionnow
  • per la salvaguardia dell'ambiente e il risparmio energetico, partecipare il 2 e 3 dicembre all'operazione che il wwf organizza nelle piazze italiane per sensibilizzare ed informare, generazione clima.

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