domenica 19 novembre 2006

PER LA PACE #3: RESISTENZA E CUSCINI

Abstract:
In the evening yesterday hundreds of Palestinian have rung the house of a objective of an execution by Israel, that has prevented the attack. This gesture, new in Palestine, is an action of not violence, that can carry the peace. Moreover in Argentine today and in Tel Aviv in june has been carried out the pillow fight, a manifestation in order to vent violence in a pacific way.

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Oggi si sono verificati due fatti, apparentemente insignificanti, citati appena dalle agenzie di stampa, ma accomunati da un unico luogo, la Palestina, e un unico obiettivo, la pace.
L'"errore tecnico" secondo l'espressione del primo ministro israeliano Ehud Olmert, che è costata la vita, l' 8 novembre a Beit Hanoun, a nord della Striscia di Gaza, a 19 persone, per lo più donne e bambini, ha sollevato reazioni di sdegno pur nella quotidianità del conflitto israelo-palestinese, che hanno portato l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ad approvare, venerdì 17 a schiacciante maggioranza, una risoluzione per l' immediata interruzione degli attacchi reciproci, dopo l'impossibilità da parte del Consiglio di Sicurezza di varare una risoluzione analoga, lunedì 13, causata dal veto statunitense.
Oggi, il polverone sulle offese ai caduti a Nassiriya nella manifestazione romana per la Palestina di ieri, unito all'ennesimo raid israeliano nel pomeriggio, hanno offuscato un importante atto di discontinuità. Nella notte infatti, il proposito israeliano di colpire la casa di Weil Baroud, comandante della Popular Resistance Committees nella città di Beit Lahiya, è fallito. La novità non consiste più in questa -per quanto positiva- mancata esecuzione, ma nel motivo per cui il missile israeliano non è partito: al consueto avvertimento di abbandonare il luogo da colpire entro 30 minuti, centinaia di palestinesi hanno formato uno scudo umano intorno alla casa, impedendo di fatto il bombardamento, che avrebbe ripetuto la strage di civili di Beit Hanoun. Lo conferma la milizia israeliana, affermando che "The attack plan was cancelled because of the people there. We differentiate between innocent people and terrorists" Il corrispondente di Al Jazeera's a Gaza, ha sottolineato come questa sia la prima volta che un simile atto si veda nella striscia di Gaza da parte dei suoi abitanti.
Al di là delle accuse israeliane, di utilizzo dei civili come scudi umani, o delle dichiarazioni innneggianti al martirio della folla intonante slogans anti-Israeliani e anti-Americani, il segnale, non da sottovalutare, parla chiaro: un atto di resistenza passiva, come tale non violento, ha impedito l'ennesima violenza, con tutte le sue vittime innocenti collaterali.
Un atteggiamento, first of this kind, che sebbene ancora in un contesto d'odio, segna a mio parere un importante passo avanti, se verrà compreso nella sua innovatività, rispetto a esecuzioni mirate ed intifada. La violenza "non conduce alla libertà, ma ad una schiavitù dissimulata" (Mahatma Ghandi, Young India 3.4.1924).

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Parallelamente, oggi in Argentina si è svolto un altro evento, la guerra dei cuscini, una manifestazione giocosa e pacifica per sfogare in modo non violento le pulsioni aggressive, analogamente alla guerra rituale nelle società antiche.
Fa tutt'altra impressione venire a sapere che la stessa iniziativa si è svolta, nel Giugno di quest'anno, con la partecipazione di centinaia di persone, anche a Tel Aviv.
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"Pictures of unarmed Palestinians lying down before bulldozers about to raze their homes or marching up to the gates of Jewish settlements in the West Bank and Gaza - again unarmed and completely peacefully - would be powerful images that could do more to advance the Palestinian cause than 100 suicide bombings."
Eric Weiner
Fonti:

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