sabato 11 novembre 2006

8 PER...100 & 100 PER TUTTI

L’annuncio è della direttrice del FAI, il fondo italiano per l’ambiente, Giulia Maria Crespi, ieri nell’auditorium di Confindustria, che riporta (o sarebbe meglio dire ribadisce, dato che la notizia era già apparsa sull' Unità agli inizi del mese di luglio) la notizia avuta da Enrico Letta, sottosegretario alla presidenza del consiglio: nella riunione del 31 agosto dell’esecutivo del consiglio dei ministri, dedicato al 8 per mille, emerse un buco di circa 100 milioni della quota di 110 milioni di euro del 8 per mille della finanziaria 2005: i rimanenti 4,7 milioni furono devoluti “simbolicamente” alla lotta contro la fame. 105,3 milioni di euro spariti…ma non nel nulla: secondo l’ammissione di Giuseppe Vegas, ex viceministro dell’economia del passato governo, intervenuto su affaritaliani in merito alla dichiarazioni della Crespi,L'otto per mille originariamente doveva essere devoluto tutto agli aiuti al terzo mondo, alla cultura e a cose di questo genere. Poi una parte venne utilizzata per le missioni all'estero. E una parte anche per l'Iraq. Alla missione andarono circa 80 milioni. 80 milioni, ovvero un terzo della quota totale stanziata. Soldi originariamente destinati, come indica non solo l’ammissione dello stesso Vegas, ma anche la natura dell’ente, la FAI, fonte della denuncia, oltre che le 1600 domande di enti cui erano destinati i fondi, al restauro dei beni culturali, l’assistenza ai rifugiati, le calamità naturali e la lotta alla fame cui è stata appunto destinato il resto, come la mancia al ristorante.
---
Fonti:

Ma quello dell'8 per mille è solo un capitolo degli investimenti pubblici alle spese belliche; anche la Finanziaria 2006 stanzia ingenti somme:

  • l'articolo 57, comma 4, limita le assunzioni di personale a tempo indeterminato "nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al venti per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente" esentando tuttavia da questa norma le "assunzioni di personale appartenente alle categorie protette e a quelle connesse con la professionalizzazione delle Forze armate";
  • l'articolo 110, (Promozione della competitività nei settori industriali ad alta tecnologia) autorizza "contributi quindicennali di euro 40 milioni per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, da erogare alle imprese nazionali del settore aeronautico";
  • l'articolo 113, (Fondo per le esigenze di investimento per la difesa) a finanziamento degli interventi a sostegno dell'economia nel settore dell'industria nazionale ad elevato contenuto tecnologico istituisce " un apposito fondo iscritto nello stato di previsione del Ministero della difesa, con una dotazione di 1.700 milioni di euro per l'anno 2007, di 1.550 milioni di euro per l'anno 2008 e di 1.200 milioni di euro per l'anno 2009, per la realizzazione di programmi di investimento pluriennale per esigenze di difesa nazionale, derivanti anche da accordi internazionali";
  • l'articolo 187, (Fondo per le esigenze di Mantenimento della difesa e programmi di edilizia per le esigenze delle Forze armate) istituisce un fondo, "con la dotazione di 400 milioni di euro per l'anno 2007 e 500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 in conto spese per il funzionamento, con particolare riguardo alla tenuta in efficienza dello strumento militare, mediante interventi di sostituzione, ripristino e manutenzione ordinaria e straordinaria di mezzi, materiali, sistemi, infrastrutture, equipaggiamenti e scorte, assicurando l'adeguamento delle capacità operative e dei livelli di efficienza ed efficacia delle componenti militari, anche in funzione delle operazioni internazionali di pace. Il fondo è altresì alimentato con i pagamenti a qualunque titolo effettuati da stati o organizzazioni internazionali, ivi compresi i rimborsi corrisposti dall'Organizzazione delle nazioni unite, quale corrispettivo di prestazioni rese dalle Forze armate italiane nell'ambito delle citate missioni di pace, nonché da terzi per i concorsi prestati a titolo oneroso ai sensi dell'articolo 21 del regio decreto 2 febbraio 1928, n. 263. A tal fine non si applica l'articolo 1, comma 46, della legge 23 dicembre 2005, n. 266. [...] Per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 è autorizzata la spesa di 20 milioni di euro da destinare al finanziamento di un programma straordinario di edilizia per la costruzione, acquisizione o manutenzione di alloggi per il personale volontario delle Forze armate";
  • l'articolo 188 infine, (Autorizzazione di spesa per la partecipazione italiana a missioni internazionali) autorizza, "per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, la spesa di euro 1 miliardo per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace", (lo stanziamento, deciso dal ministro degli esteri D'Alema, è automatico di 488 milioni a semestre). A tal fine è istituito "un apposito fondo nell'ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze [...] Inoltre, "Lo stanziamento di cui all'articolo 9, comma 1 del decreto legge 31 maggio 2005, n.90, convertito con modificazioni dalla legge 26 luglio 2005, n. 152, è incrementato di euro 200.000 per l'anno 2007 e quantificato in euro 400.000 per ciascuno degli anni 2008 e 2009".

Ricapitolando, per gli anni 2006, 2007, 2008 la spesa bellica ammonta alla somma di 120 milioni al settore areonautico + 4450 milioni per "esigenze di difesa nazionale derivanti da accordi internazionali" + 1400 milioni per l' "efficienza dello strumento militare" + 60 milioni per edilizia militare + 3 miliardi di euro per la "partecipazione italiana a missioni internazionali di pace" + 1 milione di incremento.

Fare il totale con numeri così alti non ha molta utilità, più significativo invece risulta essere il fatto, sottolineato dal parlamentare Salvatore Cannavò, che con "soli" 100 milioni si potrebbero abolire i ticket della sanità. Non solo: le spese militari e delle attuali missioni in Libano, Afghanistan...raggiungono una somma pari a quella della Finanziaria 2006. Non c'è da stupirsi se l'Italia sia al 7° posto mondiale nelle spese militari con oltre 27 miliardi di dollari annui in valore corrente e 30 a parità di valore d'acquisto. E per trovare i soldi, come hanno documentato Cgil Cisl e Uil, la finanziaria 2006 prevede tagli alle spese sociali di 12,7 miliardi, che colpiscono soprattutto sanità ed enti locali, ovvero: servizi, posti di lavoro, oltre che aiuti ai paesi in via di sviluppo e alla cancellazione del debito.

Gli ultimi due dati, forse i più significativi: i 30 milioni annui stanziati per la cancellazione del debito dei paesi poveri si spendono in due settimane e mezzo per la missione militare in Libano. 780.000 milioni all'anno sono spesi in spese militari nel mondo: con 6.000 milioni si potrebbe ottenere l'accesso universale ai servizi sociali di base in tutti i paesi in via di sviluppo.

Fonti:

English version (Abstract):

Giulia Maria Crespi, director of FAI, has declared that 80 millions of euros on the 110 destined to the restauration of the cultural goods and to the poor countries have been used for the Italian mission in Iraq. Besides, in the 2006 text of the financial bill, there are big appropriations to the military expenses and the missions to the foreign countries, money removed from service for the citizens and places of employment.

For close examinations, you go to the sites above-mentioned web.

Nessun commento: