lunedì 13 novembre 2006

PER LA PACE #1: YUNUS & IL MICROCREDITO

L'Angelus di Benedetto 16° di Sabato 11 novembre ha riportato l'attenzione sul problema della conseguenza del sistema economico mondiale sullo sviluppo dei paesi poveri e sullo stato dell'ambiente, auspicandone una "conversione", in vista della diminuzione della denutrizione mondiale della risoluzione delle emergenze ambientali ed energetiche. Parallelamente, in Canada, ieri è cominciato il summit mondiale sul microcredito, recentemente venuto alla ribalta per l'assegnazione, a metà ottobre, del premio nobel per la pace a Mohamad Yunus, (foto a margine) che con la sua Grameen Bank, fondata nel 1977 in Bangladesh, ne è stato l'inventore. Il sistema del microcredito è riuscito a combattere la povertà nel paese con un modello di sviluppo dal basso. Yunus, soprannominato il "banchiere dei poveri", inizia un sistema di prestito atipico, per il genere di destinatario, poveri senza alcuna garanzia di restituzione, per il genere, per lo più donne (fatto inconsueto e importante, se si pensa alla subordinazione della donna nel mondo mussulmano), il cui interesse per il bene della famiglia le motiva nell'impegno alla restituzione come testimoniano le statistiche (il tasso di restituzione del prestito sfiora il 97%). I prestiti, erogati in piccole somme con un interesse del 20% annuale, servono alle donne per mantenere la famiglia investendoli ad esempio nell'acquisto di una mucca per il latte, per pagare la scuola dei figli, o per l'acquisto di attrezzi a fini lavorativi con cui, tramite piccoli lavori di gruppo come il cucito o l'artigianato, le donne possono restituire il prestito. Uniche condizioni, essere nulla tenenti, uniti in gruppi di cinque donne (che garantiscono a vicenda), che restituiscono piccole somme ogni settimana a dei funzionari che si recano nei villaggi (Gram significa proprio villaggio) dal momento che "poiché i poveri non vanno in banca, deve essere la banca ad andare dai poveri". L'iniziativa, che serve a togliere la popolazione povera tra povertà, indebitamento con gli strozzini per uscirne e quindi ancora povertà, è testimoniato non solo dall'utile di 2 milioni di dollari della Banca nel 1996, ma anche dall'esportazione, altrettanto riuscita, dell'idea in altri paesi e persino sul web, con siti come Kiva, Prosper e Zopa. Il summit ribadisce l'utilità del microcredito che alla fine del 1994 ha raggiunto i 92 milioni di clienti, di cui 66 milioni poverissimi e l'83% donne, ponendosi come obiettivi per il 2015, lo stesso anno dell'impegno mondiale per la riduzione della denutrizione (vedi post precedente) di raggiungere 175 milioni di famiglie e migliorare le condizioni di vita di 100 milioni delle famiglie più povere aumentandone il dollaro al giorno utilizzato al momento per vivere.
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L'assegnazione del premio nobel a un economista rafforza l'idea che pace non significhi solo assenza di guerra, ma anche il creare condizioni per la pace, come lo sviluppo economico sociale ed ambientale -con un modello di sviluppo alternativo, dal basso- come sottolineano le motivazioni del Comitato per l'assegnazione del nobel a sostegno di una premiazione considerata fuori tema (ad esempio da The economist).
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Lo sviluppo dal basso non è tuttavia né l'unica, né la principale strategia di sviluppo dei paesi poveri, dove il modello liberista proprio della globalizzazione domina, refforzato dall'idea di chi, vedendo la riduzione della disparità del reddito di India e Cina, ne attribuisce la ricetta vincente al modello capitalitico, come Filippo Andreatta, professore di relazioni internazionali all'università di Bologna. In un intervista al Messaggero di oggi, Andreatta descrive il modello capitalista come "amorale nel suo funzionamento tecnico, ma la macchina migliore per sviluppare le economie, anche quelle povere", tramite norme per incentivare i trasferimenti ai paesi più poveri e protezione per l'ambiente (si veda la sottoscrizione del protocollo di Kyoto). Norme che è chiamata a garantire la politica.
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Nel frattempo a garantire che la politica...garantisca, c'è la campagna "Sbilanciamoci", per fare pressioni affinchè in Finanziaria 2006 non ci sia la minacciata riduzione di 48 milioni di euro alla cooperazione allo sviluppo, di contro allo stanziamento originario di 600 milioni. Andati a finanziare missioni di "pace" (vedi post 11 novembre).
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COSA POSSIAMO FARE?
  • Supportare il commercio equo e solidale, acquistando dalle botteghe presenti in ogni città, iniziando a partecipare il 25 e 26 novembre alle "colazioni eque e solidali" in 200 piazze italiane: per sapere dove nella vostra città e gli indirizzi delle botteghe di commercio equo e solidale, c'è il sito di altromercato.
Fonti:

English version (Abstract):

The conferment of the prize nobel 2006 for the peace to Mohamad Yusuf, inventor of the micro credit, or of loans to poor, it strengthens the idea that peace doesn't mean only absence of war, but also to create conditions for the peace and for the social and environmental economic development, with a model of development from the lower part. What can we do? To buy from the shops of "equitable commerce and solidale" and to participate in their initiatives. for information, there is the web site altromercato.

4 commenti:

Stefano Reves S. ha detto...

Basta una parola per smentire il tutto: applicabilità.

Webmaster ha detto...

ritieni che il micro credito sia inapplicabile ai grandi numeri? Sono gli stessi numeri a smentirlo, per non parlare delle critiche dell'Economist, che non si scomoda evidentemente per un fenomeno locale. E comunque un alternativa serve, che sia questa o un altra. A mostrarlo è la situazione mondiale.

Claudio ha detto...

Bel blog! E' bello che ci siano posti dove si può riflettere e ci si può confrontare su questi temi. Io vorrei che blog come il tuo fossero conosciuti da molte persone, più lo leggono e maggiore è lo scambio di idee che si può sviluppare. Per questo, ti ricambio il favore e ti segnalo tra i "Blog Amici" nel mio blog. Ciao!

Webmaster ha detto...

Ti ringrazio veramente. Come dici tu sarebbe utile che blog che parlano di questi temi come il tuo, il mio e molti altri fossero conosciuti, non per far salire il contatore :-)ma perchè più gente si sensibilizza più c'è partecipazione e possibilità che le cose cambino. A presto