Tutto si può dire della classe politica italiana, ma non che ci sappia fare. Il savoir faire, la virtù di districarsi quando la sorte si fa avversa. Visita di Bush a Roma, traffico bloccato. Anche per un senatore. Ma si sa, se il privilegio non ti viene concesso, te ne prendi un altro. E così Gustavo Selva, vecchia volpe che dichiarò di averla raccontata grossa al Colle per legittimare l'invio di un contingente italiano a Nassirya, inviato in realtà solo per gli interessi dell'ENI, si finge male. Arriva l'ambulanza e corri corri allo studio (privato) del cardiologo con l'ambulanza (pubblica). E guarda te le coincidenze: in via Nogaro forse il cardiologo non c'è (amnesia da malore?) ma ci sono gli studi televisivi di La 7. Perchè se c'è il record di astensionismo alle Camere bisognerà pur comparire in altre aule, meglio se televisive, così si unisce l'utile al dilettevole: l'impegno politico e la sponsorizzazione di sè. Ma c'è di più. Il buon Gustav, orgoglioso dello stratagemma, pensa che raccontarlo in diretta tv e lì...paratrac! Il finimondo. "Vergognoso, irresponsabile, indegno, inqualificabile, indifendibile"...e chi più ne ha più ne metta. E giù minacce bipartisan di sanzioni penali, dimissioni, prepensionamento. Insomma il gossip settimanale della politica, ottimo per il chiacchericcio fazioso da sinistra per controbattere ai fondi misteriosi di D'Alema in sud america.
Morale della favola? L'ennesima vicenda di abuso di potere, di ostentazione arrogante di privilegi alle spalle oltretutto di chi poteva veramente, in caso di emergenza, avere bisogno di quell'ambulanza, in un contesto sanitario lento e in aumento di costi, come quello italiano. Ma ciò che ammutolisce di più è la prontezza nello scagliare la prima pietra, da chi gode e abusa degli stessi privilegi ma lapida il primo che ne faccia pubblica ammissione. In un paese dove di politico è rimasto solo il politically correct, il buonismo che accompagna ogni prevaricazione della classe politica.
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