martedì 22 maggio 2007

GLI INTOCCABILI

Chi pensava che il cambio al vertice della CEI portasse anche un cambio di rotta sui temi etici si illudeva. Coerentemente con le proprie posizioni millenarie, il successore di Ruini, Mons. Bagnasco, non fa passare giorno senza rilasciare le proprie dichiarazioni. Coerentemente alla dottrina della Chiesa si diceva, per non dire, come è stato detto al concerto del 1° maggio, che la Chiesa non si è evoluta in 2000 anni. Il punto che la mancanza di “evoluzione” della Chiesa è una conseguenza diretta della sua natura di portatrice di dogmi, verità assolute nel senso di slegate dal tempo. Non deve quindi stupire che la Chiesa non si adatti alla società attuale, ben diversa, in quanto prodotto storico, da quella in cui il messaggio originario cristiano ebbe origine e diffusione; ma nemmeno può stupire che non accetti contestazioni al proprio messaggio, come mostrano i due recenti casi del concerto del 1° maggio e della trasmissione Anno Zero di Santoro. Per quanto riguarda il concerto, le dichiarazioni del presentatore, per quanto estranee allo spirito della manifestazione, furono bollate dalle gerarchie ecclesiastiche come “terrorismo” termine che non può che apparire inadeguato, nel contesto di una manifestazione sul lavoro, colpito pesantemente nei decenni passati dal terrorismo, quello vero.“Terrorismo” è esprimere un opinione “contro chi parla sempre in nome dell’amore, l’amore per la vita e l’amore per l’uomo” come scrisse l’Osservatore Romano sulla vicenda. E alle dichiarazioni odierne contro i DiCo, Mons. Bagnasco aggiunge l’allarme per l’impoverimento della famiglia italiana. Nel frattempo, si susseguono i tentativi politici bipartisan (Landolfi e Fassino) di non mandare in onda un video della BBC sulla pedofilia clericale da parte di Santoro e Mentana. Questi fatti mostrano la Chiesa muoversi in due opposte tendenze: l’incapacità, o meglio la non volontà, di rispettare le regole del gioco democratico, facendo sentire (legittimamente) la propria voce, ma ostacolando poi che la stessa libertà d’espressione che usa sia usata da altri per criticarne posizioni o comportamenti. Dall’altra parte, il costante richiamo al messaggio cristiano originario, l’amore per il prossimo, la solidarietà per i più deboli. E’ una contraddizione che fa parte della Chiesa che, in quanto istituzione, ha assunto un potere tale da allontanarsi dal messaggio evangelico. Allora forse la possibilità per la Chiesa di superare la crisi che la affligge non è lanciare anatemi contro l’ateismo, il relativismo, la politica, ovvero contro opinioni consentite in uno stato democratico, ma ritornare alla propria vocazione originaria, di amore e solidarietà. A partire dalla solidarietà per le persone in quanto tali, la cui scelta per la convivenza è in certi casi dettata proprio da quella povertà che Bagnasco constata. Ovvero saper mettere le persone davanti all’ideologia.

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