Gli scontri avvenuti ieri a Mosca tra gli attivisti (tra cui i deputati Luxuria e Cappato) che rivendicavano i diritti omosessuali in occasione dell'anniversario del 14° anno dalla depenalizzazione dell'omosessualità in Russia, giudicati dal ministro D'Alema "tollerati e consentiti", ripropongono il problema della costante violazione dei diritti umani in Russia, già messa in evidenza dalla gestione del conflitto in Cecenia e dalle recenti esecuzioni di giornalisti critici del governo del Capo di Stato Valdimir Putin. Ma risalendo poco più indietro non si può non ricordare l'accanimento giudiziario che coinvolse gli oppositori politici di Putin. E mentre una nuova legge eserciterà un nuovo controllo sulle o.n.g., Amnesty International, nel suo Rapporto annuale sui Diritti Umani nel 2007, nel capitolo dedicato alla Russia, aggiunge alla "lista nera" del paese ex comunista anche la discriminazione femminile e l'uso della tortura.
Nonostante la gravità della situazione complessiva sui diritti umani in Russia abbia portato anche alle critiche del Parlamento Europeo, c'è anche il rischio di un riarmo della Russia sotto la minaccia dello scudo spaziale statunitense, proprio alla vigilia delle giornate di attivismo di Amnesty per il disarmo.
Nonostante la mobilitazione di Amnesty e il richiamo del Parlamento Europeo, le critiche alla Rusisa rischiano di rimanere parole senza seguito. A scongiurare questo esito, la soluzione del ministro Bonino è "fare dell'energia, come peraltro gia' previsto, una politica comunitaria, con tanto di voto a maggioranza, perche' questo renderebbe piu' solido il rapporto contrattuale tra Ue e Russia''. A ribadire il filo che lega diritti umani, pace e risorse energetiche: se la situazione diritti umani non è affrontata di petto col Presidente russo per paura di ritorsioni energetiche, allora la stessa arma di "persuasione" può essere utilizzata dall'Europa per la tutela dei diritti umani in Russia.